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umane. Oridnato sacerdote, e, celebrata di Cocin la sua prima Messa il 26 luglio 1580, fece ritorno a Goa, dove nel 1581-1582 continuò e terminò lo studio interrotto della teologia. Verso il 15 aprile 1582, il chietino Alessandro Valignano,[1] che governava allora col titolo di Visitatore, tutte le missioni dei gesuiti dall'India al Giappone, lo chiamò a Macao, dove da una quindicina di anni si era stabilita una colonia portoghese, e dove si trovava già il suo antico compagnio di viaggio, il P. Michele Ruggieri, che ivi l'aveva preceduto fin dal luglio 1579. Partito da Goa il 26 aprile 1582, il Ricci approdò a Macao il 7 agosto dello stesso anno, e si mise subito di proposito a

  1. Gli autori che hanno scritto di lui lo chiamano ordinariamente Valignani, eccetto pochissimi scrittori, p. es. il BRUCKER negli Etudes, 1910, t. 124, p. 193. Nei documenti del secolo XV, anteriori al P. Alessandro, "non è costante la scrittura di questo cognome: in alcuni si legge de Valignano, in altri de Valegnano e Valignani, come ha opportunamente osservato il ch. Mons. Antonio BALDUCCI nel suo Regesto delle Pergamene e Codici del Capitolo Metropolitano di Chieti, Casalbordino, 1929, p. 32, n. 1. È certo però che il P. Alessandro firmava nel suo carteggio Valignano, qualche volta Valegnano, mai Valignani. -Questo argomento non può avere un valore decisivo, data la grande libertà di cui si servivano nell'ortografia dei nomi propri durante i secoli XVI-XVII, non solo gli scrittori parlando di terze persone, ma anche lo stesso personaggio parlando di se stesso o firmando il proprio nome. Il P. Alessandro però è molto più costante dei suoi contemporanei nella grafia del suo nome, non ammettendo che le due varianti riferite sopra. Anche il Ricci e tutti i suoi contemporanei lo chiamano Valignano, mai Valignani. I membri lontani della famiglia oggi scrivono sempre Valignani. Non è improbabile che la forma plurale, specialmente sotto l'influenza della lingua toscana, sia dovuta alla forma parimente plurale del feudo della famiglia. Il feudo di cui si tratta è un paesello che conta oggi poco più di 1000 abitanti, a 310 m. sul livello del mare, nella provincia prima di Chieti, ora di Pescara. Esso nei documenti dei sec. XI e XII, come gentilmente me lo fa osservare il sullodato Mons. Balducci, è chiamato semplicemente Turri, mentre oggi porta il nome di Turrivalignani. Fu quando il feudo passò alla famiglia, che i Valignano divennero Valignani. In ogni modo, stimo che la grafia Valignano è da preferirsi pel P. Alessandro.