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Ill.mo et Rev.mo Signore<lb/>
St.Maria Magg.,19 mars 1616. Leonardo Violante � Bellarmin
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Tanto ho che dir che cominchiar non osò. Alle gente della Università di Santa Maria Maggiore non può cader in mente quello che si dice di V.S. Ill.ma, che in un subito se sia voltato e che non voglia dare la pensione a mio figlio e non lo credevo, con dire che V.S. Ill.ma non voglia dar credito alla lettera seu cartello infamatorio scrittoli contro di mio figlio, perche V.S. Ill.ma ben sa che vi è scomonicha a chi tal'cosa scrive. Et già io l'o scoperto quella persona che è stata, il quale deveria essere arso vivo, poichè è sacerdote e dice messa e, quel che più importa, si reputa per concubinario publico inveterato, però io e mio figlio l'abiamo riposto in poter de Dio, poi che V.S. Ill.ma li mancato della parola e
 
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per Capoa si dice che è resusitato un'nuovo vescovo di Telese. Et se V.S. Ill.ma voi'sapere che faceva detto vescovo di Telese: hera che la sera ti dava il beneficio e poi la matina te lo levava. Cossi a ponto è intravenuto al'povero di mio figlio, che V.S. Ill.ma sa moltò bene che questa non santa gente sono malevoli e scomunicati; poichè hanno infamato a torto detto mio figlio, il quale da che have incominciato a dir messa, l'ave detta ogni giorno senza giamai interlasciare un giorno; che,si fusse la verità de'l fatto, come potria celebrare ogni giorno Però prego Dio che mi dia paciensa, poichè V.S. Ill.ma voluto credere a un cartello che a tanta fede mandateli, e prego Iddio che me ne mostri vendetta; poichè io per la mia povertà non posso vendicharmene, perche molto bene so chi è stato, e V.S. Ill.ma non li dovea credere, et a peticione de malevoli infamar mio figlio. Però ritorno a pregar Iddio che me ne mostri vendetta, poiche la mia vechiezza lo canza; che se fusse giovene, certo me ne vendicharia. Prego il Sig.re Dio che faccia conoscere a V.S. Ill.ma la sua inocensa, chè le gente di qua sanno molto bene le qualità di mio figlio, e tutti ne stanno scandalizati di questa infamia impostali, e spero a Dio che la sua inocentia
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/ Ill/mo et Rev/mo Signore
 
 
 
Tanto h� che dir che oominchiar non os�. Alle gente della Univer
 
 
 
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come potria celebrare ogni giorno Per� prego Dio che mi dia pa-
 
 
 
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a tanta fede mandateli, e prego Iddio che me ne mostri vendetta;
 
 
 
poich� io per la mia povert� non posso vendicharmene, perche molto
 
 
 
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cione de malevoli infamar mio figlio. Per� ritorno a pregar Iddio
 
 
 
che me ne mostri vendetta, poich� la mia vechiezza lo canza; che se
 
 
 
fusse giovene, certo me ne vendicharia. Prego il Sig/re Dio che
 
 
 
faccia conoscere a V.S.Ill/ma la sua inocensa, ch� le gente di qua
 
 
 
-Osanno molto bene le qualit� di mio figlio, e tutti ne stanno scan-
 
 
 
dalizati di questa infamia impostali, e spero a Dio che la sua ino-
 
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Ill.mo et Rev.mo Signore
Tanto ho che dir che cominchiar non osò. Alle gente della Università di Santa Maria Maggiore non può cader in mente quello che si dice di V.S. Ill.ma, che in un subito se sia voltato e che non voglia dare la pensione a mio figlio e non lo credevo, con dire che V.S. Ill.ma non voglia dar credito alla lettera seu cartello infamatorio scrittoli contro di mio figlio, perche V.S. Ill.ma ben sa che vi è scomonicha a chi tal'cosa scrive. Et già io l'o scoperto quella persona che è stata, il quale deveria essere arso vivo, poichè è sacerdote e dice messa e, quel che più importa, si reputa per concubinario publico inveterato, però io e mio figlio l'abiamo riposto in poter de Dio, poi che V.S. Ill.ma li hà mancato della parola e per Capoa si dice che è resusitato un'nuovo vescovo di Telese. Et se V.S. Ill.ma voi'sapere che faceva detto vescovo di Telese: hera che la sera ti dava il beneficio e poi la matina te lo levava. Cossi a ponto è intravenuto al'povero di mio figlio, che V.S. Ill.ma sa moltò bene che questa non santa gente sono malevoli e scomunicati; poichè hanno infamato a torto detto mio figlio, il quale da che have incominciato a dir messa, l'ave detta ogni giorno senza giamai interlasciare un giorno; che,si fusse la verità de'l fatto, come potria celebrare ogni giorno Però prego Dio che mi dia paciensa, poichè V.S. Ill.ma hà voluto credere a un cartello che a tanta fede mandateli, e prego Iddio che me ne mostri vendetta; poichè io per la mia povertà non posso vendicharmene, perche molto bene so chi è stato, e V.S. Ill.ma non li dovea credere, et a peticione de malevoli infamar mio figlio. Però ritorno a pregar Iddio che me ne mostri vendetta, poiche la mia vechiezza lo canza; che se fusse giovene, certo me ne vendicharia. Prego il Sig.re Dio che faccia conoscere a V.S. Ill.ma la sua inocensa, chè le gente di qua sanno molto bene le qualità di mio figlio, e tutti ne stanno scandalizati di questa infamia impostali, e spero a Dio che la sua inocentia
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