Rome^20_ju�n l6^5^_Bellarm^n^�_Antoine_Cerviol^_^_________ ^$�aL- / Molto �ll/re Sig/or Cugino, Mi pare benissimo fatto, che il Sig/or Marcello nostro finisca lo studio dell'instituto qua in Roma, come ha cominciato. Per l'anno,che viene non saria male provare un poco Siena,� Perugia, et poi attaccarsi � quel luogo, che riesce jTmeglio. Ma la prego � credermi, che io non desidero,se non quello, che � di maggior sodisfattione di V.S. et del Sig/or Marcello, et se io ho dimostrato l'altro anno,et anco quest'anno per lettere, et per mezo del P.Giacomo Nobili il mio parere essere, che Roma non sia buona per studiare, l'ho fatto, perche l'intendo; ma non per questo ^ h o , n e bavero � male, che V.S. seguiti il parere di altri, parlando si di studio di legge, perche se si parlasse di studio di filosofia et theologia, io anteporria lo studio di Roma nel collegio della Compagnia di Ges� � tutti li altri studii d'Italia, perche nel col legio della Compagnia si leggano in ogni facult� circa trecento let/ftioni, senza rumori, et con disputi frequentissime, dove che negl' altri studii � pena si leggano settanta lettioni con molti fracassi, et rarissime dispute. Con questo prego da Dio � V.S. et � tutta la sua casa ogni contento. Di Roma li 20. di Giugno 1615. Di V.S. M/to ill/re Cugino aff/mo per servirla sempre il Card/le Bellarmino.
Sig/or Antonio Cervini. Al Vivo.
(adresse;^ B Al molto Ill/re Sig/or Cugino il Sig/or Antonio Cervini
Al Vivo
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^^^Carte Cervin. 53 fol.120. Autogr.