Rome,28 janvier 1615. Bellarmin au due de Modena.
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/ Se^/mo Sig/r mio oss/mo V.A.Ser/ma,che s�, ch'io gli vivo servitore di particolare osser vanza, et che pongo affetto nelli accidenti suoi,et della Ser/ma sua casa, non poteva se non giudicare ch'io fossi per compatirla n jTnella morte della Ser/ma Duchessa sua consorte. Me ne son'per� dolu to con me stesso, et me ne dolgo con V.A.S/ma pregando � quell'ani ma il Paradiso, et � chi resta quel rester� et oonsolatione di si cara perdita, che si s� desiderare. Et perche s� qual'sia la pruden za di V.A.Se^/ma in ricevere ogni cosa dalla mano di Dio, non sog/^gionger� altro per non pregiudicargli; ma solo gli render� le dovute gratie (come faccio) della memoria, che si � degnata tenere in ques to caso della devotione mia verso di lei, alla quale faccio humilissima riverenza, con ripregargli da Dio ogni felicit�. Di Roma il di 28 Denaro 1615. Di V.A.Ser/ma Devotissimo servitore Il Card/le Bellarmino.
Modena.Archivio di Stato. Bellarmino ... Lettere a Cesare d'Este.. Origin. finale autogr.Bell.