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L'anno seguente a' 15 marzo sendoli avisata la morte del cardinal A. Farnese per
corriero di Napoli perchè di Roma havendo egli così ordinato non fù fatta diligenza
alcuna per avisarlo, la neque e dissimulò per più di otto giorni benchè fu questo
tempo n'havesse altri avisi conformi per mare. Ma pubblicata la nuova e fat-
tosi per ciò gran concorso e frequenza di gente al Palazzo. L'Arcivescovo senza che
in lui si scorgesse segno alcuno d'alterare calò in chiesa e disse la messa
de morti all'Altar privilegiato, poi subito privò tutti li ministri tempo-
rali del cardinale et il giorno seguente li rimesse. Cessata per la morte del
Cardinale la Riserva de frutti e l'amministrazione temporale della chiesa di monreale
si diede l'Arcivescovo a' riparar il Palazzo et adornar la chiesa nella quale
in progresso di tempo vi fece il choro, rinovò il Crattitirio trasportandolo
nella Capella di San Giovanni dove ha eretto una statua di Bronzo del medesimo santo
d'eccellente lavoro. Accommodò le sacrestie di Preti e de' monaci, ornò
gl'altari, e non lasciò parte alcuna di quella chiesa, alla quale non aggiun
gesse belezza, e splendore, et in particolare ci fu fabbricato una capilla in ho-
nori di San Castro protettori della città dove ha preparato la sua sepoltura
al servizio della quale ha instituito due Preti, e fondata a' lor sostentamento
una perpetua entrata, e fornitala abondantemente d'ogni cosa appart
all'uso, et ornamento di quella.
Institui il Seminario di chierici ordinato dal Concilio di Trento, per habitazione
et uso del quale diede alcune case dell'Arcivescovado e lo fabricò e fornì di
suppellettili sufficienti. Introdusse quivi un numero di 21 chierichi
eletti con particolar cura della città e dell'altre Terre della Diocesi sotto
buona disciplina di Prefetti huomini di lodata vita e costumi e sotto dili
gentissime regole d'una vita innocente, e clericale.