Monumenta Concilii Tridentini

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Il cardinale Ercole Gonzaga presiede una seduta del Concilio di Trento in Santa Maria Maggiore (Trento). Elia Naurizio, Congregazione generale del concilio di Trento (1633). Museo diocesano di Tridentino.

Il progetto Concilio di Trento

Introduzione

Il materiale originale o in copia fu raccolto da P. Terenzio Alciati (1570-1651) insieme a Felice Contelori (1588-1652) su richiesta di papa Urbano VIII per realizzare un’opera sul Concilio di Trento in risposta all’edizione di Paolo Sarpi del 1621. Alla morte di entrambi il cardinale Pietro Sforza Pallavicino (1607-1667) riceve l’incarico da Alessandro VII e prosegue la raccolta dei materiali “spediti da varij principi e ne ripescò dagli archivj di Roma”[1] (Zaccaria, p. LXXXV)
manoscritti: originali o copie coeve Rilegati da P. Lazzeri nel XVIII secolo, molti di questi dovevano presentarsi sciolti. I manoscritti sono sommariamente divisi per tipologie (litteree, diari e rilegati in ordine cronologico). Lettere, istanze, disputazioni, negozi, osservazioni, trattati, consigli, opposizioni … Le lingue dei documenti sono principalmente italiano e latino.
schede del catalogo cartaceo topografico

MANUS on line. Riportati i dati della scheda cartacea o, qualora presente, trascritto l’indice dattiloscritto presente in alcuni codici

I documenti delle miscellanee andranno catalogati come unità codicologiche distinte.


Obiettivi

Bibliografia

Note

  1. Commento di Francesco Antonio Zaccaria nell'edizione del 1797 alla Istoria del Concilio di Trento di Pietro Sforza Pallavicino
Canones, et Decreta Sacrosanti Oecumenici, et generalis Concilii Tridentini Romae, 1564[1]
  1. Esistono tre tirature di questa prima edizione. La prima reca CCXXXIX carte e non presenta l’indice finale. Inoltre contiene molti refusi. La seconda è sempre numerata in cifre romane, ma presenta in fine un Index dogmatum, et reformationis di 12 pagine non numerate ed un testo più corretto. La terza tiratura ha la numerazione delle pagine in numeri arabi e (16) pagine finali, che, oltre all’indice, contengono per la prima volta la Bolla di Pio IV di conferma delle decisioni conciliari. (F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010