Montepulciano,14 aout 1616. Frangole Cervini � Bellarmin; brouillon
. - de la r�gonse de_Bellarmin.
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/ 111/mo et R/mo Sig/re et padron'mio col/mo
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Ho trattato con quest'altri Signori Operali miei compagni nel ne-
gotio dhe V.S.I. s�, et alla gratissima sua brevemente risponder�
� capo per capo.
.f* Al p� capo,pare per degni rispetti, quali non si possono scrive
re, che senza guardare � spesa, si deva questo negotio cercare dalla
Sedia Apostolica et in Dataria.
Al 2� dico che � noi danno fastidio quelle parole del testamento
che dicono: "Ad quod altare clerici et sacerdotes in diem celebrare
/ydebeant missam", che pare s'intenda obligare l'Opera � far celebra-
rs'una messa quotidiana, che cosi l'interpretano i dottori di qua;
e vedendo il grave danno dell'Opera, gl'heredi del testatore incli
nano alla reduttione di tre messe la settimana,come si desidera.
Al 3� dico che con quelli 300 scudi si dette alli heredi di Ca-
^Tpecch�o dalli Operarii di quel tempo una delle cappelle della Ma
donna di s.Biagio che non son fatte con seicento scudi, e li denari
hoggi sono in beni stabili che non fruttano � tre per cento.
Al 4� et ultimo capo rispondo che,per i rispetti medesimi detti
di sopra, � noi non pare che sia bene in modo alcuno darne informa-
^^tione al Sig/r Vicario n� al Sig/r Ugo. Ma vedendo il grave danno
delle'Opera ricorrer'� piedi di Sua Santit� et raccomandar'il nego
tio � V.S.I. con suplicarla di nuovo ad haverlo � cuore e procuraro
no presta speditione, del che insieme con questi Signori terr� per
petuo obbligo e pregheremo Dio per ogni sua maggior felicit�.
Di Montepulciano � di 14 d'agosto 1616. Di V.S.Ill/ma et Rev/ma Nipote et Servitore obbl/mo Francesco Cervini.
Ill/mo Card/l Bellarmino
Molto illustre Signor nipote. Molto mi maraviglio che V.S. con gl'altri Signori Operai cos� poco confidino nel suo padre et pasto-