2 jun.1615. Bell.� son fr�re et � des neveux(cont�n.)
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[Goldic,ch.12,p.94. From Mss.Archiv.Vescov.Montispolit.j
/ ( ........ E truovo in una sua lettera di quando era gi� Cardina le e vecchio, che mandando ad alcuni suoi nipoti in dono una muta di poeti latini in premio e in ajuto de'loro studj d'umanit�, v'ag giunge per ragione del non esser fra essi le comedie di Terenzio, ^^tuttoch� quella sia la pi� gentile e colta lingua dell'antichit�,) "perch� � giovani [dice] la natura e l'et� rendono assai dilettevo le il leggere detti e fatti d'amore: e ne avvien sovente, che queggli,eh'erano amori altrui, divengano proprj, concependoli dentro al cuore col troppo affissarlisi nella mente. Inteneriscono senza .^avvedersene quelle lor tenerezze, e affezionano que'loro affetti. Cos� il finto amore d'un libro dispon l'animo del suo lettore a ri ceverne alcun vero: n� gli manca ad accendersi altro che l'appressarglisi d'una scintilla."
Bartoli lib.I cap.^^%III.(p.17)