138 Bellarmin � Ant.Cervini Rome, 29 dicembre 1600.
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^ Molto ill^^Sig�^ Cugino. Mi rincresce haver dato fastidio �
V. S. ma l'ho fatto per compiacere alla Sig^^ Laudomia, et anco
perche se fusse stato vero quello, che lei mi scrisse, ci� � che V. S. sapeva quel censo esser stato donato al Sigor Marcello, mi
pareva offitio di buon fratello, come gli sono, di avisarla dell'
obbligo della conscienza. Ma hora che V. S. dice, di non saper tal
cosa, anzi di sapere il contrario, mi rimetto alla verit�, et solo
desiderarsi, che fusse unione fra loro, senza pregiuditio di V. S.
et de suoi figlioli. Per� faccia pure liberamente quello che gli
torna bene, che � me non far� dispiacere. Giuseppe gli manda la
copia autentica dell'istrumento per conto delle spoglie, � ci� V.
S. possa chiudere la bocca � quelli Ministri Camerali di Fiorenza,
i queli hanno mille torti � lamentarsi, essendo essi debitori � noi, poich� si hanno preso i frutti dell'Abbadia, i queli N. Sre
� Ferrara mi haveva donati con l'altre spoglie, et allora fu
scritto dal Sig�^ Thesoriaro, che non si incamerassero. Ma bisogna
haver patienza. Dio
Sig^^ dia � lei, et � tutta la sua fame-
glia il buon capo d'anno. Di Roma li 29 di Decembre 1600.
Di V. S.
ill^^
Aff^^ Cugino
Il Card. Bellarmino.
Ext. : Al m^� ill^^ Sig^^ il Sig�^ Antonio Cervini, Montepulcia n o . (cachet)
Florence. Mss. Cervini, 53, f.3. Autogr.