173 Bellarmin � son fr�re Thomas. Rome, 27 ju�llet 1601.
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/ Molto 111^^ Sig^ Fratello. Si � risento il vino, et crediamo
sar� buono, ma fin'hora non si � provato. A ci� la bestia non venga
dal tutto scarica, gli mando un Breviario, perche intendo che lo
desiderava: et,� ci� pi� lo stimi, me l'ha donato il Sig^ Card^^
jT'Aldobrandino. Gli mando ancora una zimarra di capicciola pavonazza,
che ha servito per me alcune poche volte. Sar� buona per fare una
vesta �.Maria, et un saio � Giuseppe. Si manda ancora nn poco di
agro di cedro, et alcune tavole di zuccaro rosato, del quale potr�
far parte � madonna Camilla.
II p. Lutio Benci mi scrive un'altra lettera intorno ad Angelo.
V. S. la potr� leggere, et,se gli pare, conforme � quella, interro
gare Angelo, et poi farmi sapere, si gli pare,che lo mettiamo qua
nel seminario Romano, come convittore, � quello gli pare,si debbia
fare. Mi dispiace l'indispositione del Sig^ Card^^ Borromeo, et de-
sidero,con! commodit�, sia visitato da parte mia. Mg. Antonio Bel
larmin! per sua negligentia non ha spedito le bolle della cappella,
che gli rinunti� il zio, et cosi � vacata. Ho trattato con N. Sig^^
se si contentasse di confirmare la rinuntia, et non havendo voluto
confirmarla, ho impetrato il benefitio per mg. Ludovico Aragazzi
con pensione al maestro di casa. Et � ci� veda la negligentia di mg
Antonio: reAt� qua d'accordo co'l maestro di casa di lassargli l'or,
dine di spedir le bolle, et il consenso per la pensione, et poi si
part� senza dire niente, ne mai mand� ordine nessuno, se non doppo
la morte del zio.
Quanto al venir qua � Roma alla rinfrescata, faccia quello, che
gli par meglio; et sar� bene se voi venire, non aspettare ohe sia
mo in
Pietro, che sar� al principio di Novembre, ma venire men
tre stiamo qua in Roma pi� a largo. Con questo m! raccomando. Di ^
Roma li 27 di luglio 1601.