P. C.
Havevo già dato conto a V. R. del mio viaggio à Milano nella hultima mia lettera, hora già sono finalmente arrivato per gratia del Signore à Genua sano e salvo, hò voluto dargli conto del restante viaggio, cuoè da Milano a Genua, come anche dello stato dell'anima, perche così conviene e devo fare mentre conosco quanto bene e gratie celeste hò ricevute per mezo di V. R. Dico dunque ch'havendo scritto per fine della sopra detta lettera, ch'ero molto preparato (confrome la fiducia in Dio) d'attacar fuoco in que'giovani nostri di Milano, quando fùi inviato d'andar con loro alla vigna. Padre mio amatissimo che confida in Dio vedrà cose maravigliose; confesso la verità che sono stato io e tutti quelli che scultavano attoniti, et ammirati in quello che Dio faceva all'hora per me; spiegarlo con parole non posso, solamente dico questo che trovati à casa vennero da me uno à spiegarmi il gran desiderio che concepirono per mezzo de'nostri discorsi di didar se stessi totalmente alla