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Rev.do Signore. Mi trovo in visita in un Casale, dove non ho il Segretario, però scrivo ogni cosa di mia mano. Ho ricevuto l'ordine del vestire di Cardinali, e la risoluzione della Congregazione dei Vescovi intorno a certi particolari che occorrono fra i Vescovi e i Frati. Intorno all'abito dei Cardinali mi resta un dubbio, perchè gli avvisi dicono, che i Cardinali possano andare in cocchio con la sottana e mantello; e l'ordine stampato pare che voglia che si vada in sottana e mazzetta, nel modo che si sta in casa, quando si da audienza. Mi sarà caro intendere se si può andare fuori di casa con sottana e ferraiolo.
V.S. dice che non si farà viaggio a Monte Casino, e i monaci di Monte Casino tengano di certo il contrario, e si apparecchia no con ogni diligenza , come mi ha detto un monaco del suddetto monastero, che ora sta in Capua.
Mi contento, che si tratti della rinunzia della rettoria dell' Arciprete di Frascati, e che gli si dia pensione per finire il negozio senza lite. Se bene io credo che se l'Arciprete volesse accomodare bene la sua coscienza, in cambio di domandar pensione dovrebbe restituire i frutti mal precetti. V.S. baci le mani da parte mia all'Ill.mo Cardinale Mattei, e gli dica che così della pensione,come d'ogni altra cosa, mi rimetto al suo prudentissimo giudizio, e mi sarà favore tutto quello che farà. Solo ricordo che V.S. mi scrive che la rettoria vole 150 scudi, e li benefizi semplici altri cinquanta; e esso Arciprete mi scrive, che la rettoria insieme con i benefizi semplici non si affitta più che 145 ducati. Il che essendo vero, come è, la pensione sarà la metà di tutta l'entrata, e però dubito che N.S. avrà difficoltà concederla. Ma io, come ho detto, mi contento. Quando sarà finito il negozio, V.S. mi avvisi, che farò il concorso, e manderò a Roma il nome di quello che sarà approvato per più idoneo.
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