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− | contro Paulo e compagni, contro l'istesso Duce sì sì m'accingo all'opra perche sento il mio cor spinto e trafitto di stimuli pungenti, di sdegno, e di rancore, et all'horecchio par, ch'altrui ragioni et il sentier m'addita come giunger porrò à quel che bramo; farò che questa Reggia, la qual esser doveva nobil teatro alle vittorie altrui in in punto si scangi in patibulo e scena di tragico successo. mà già odo la tromba, il Rè viè fuora, à punto il mio bisogno par che fortuna i miei desir arride, l'infante esce con lui, ascolterò i lor detti<center>Atto primo. Scena | + | contro Paulo e compagni, contro l'istesso Duce sì sì m'accingo all'opra perche sento il mio cor spinto e trafitto di stimuli pungenti, di sdegno, e di rancore, et all'horecchio par, ch'altrui ragioni et il sentier m'addita come giunger porrò à quel che bramo; farò che questa Reggia, la qual esser doveva nobil teatro alle vittorie altrui in in punto si scangi in patibulo e scena di tragico successo. mà già odo la tromba, il Rè viè fuora, à punto il mio bisogno par che fortuna i miei desir arride, l'infante esce con lui, ascolterò i lor detti<center>Atto primo. Scena quinta</center><center>Thaicosama Ré, Evandro infante e compagni<center>Leontio da parte<br></center></center>Rè. Dopò fiera tempesta di nembi e di procelle succede al fin la calma; cedono al fin le nevi alli gigli, alle rose e spesso della guerra è la vittoria herede tal le vicende sue natura alterna, sgomentati dinanzi al repentino assalto delle nemiche squadre non <del>fà</del> fù chi non temesse della sua propria vità |
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contro Paulo e compagni, contro l'istesso Duce sì sì m'accingo all'opra perche sento il mio cor spinto e trafitto di stimuli pungenti, di sdegno, e di rancore, et all'horecchio par, ch'altrui ragioni et il sentier m'addita come giunger porrò à quel che bramo; farò che questa Reggia, la qual esser doveva nobil teatro alle vittorie altrui in in punto si scangi in patibulo e scena di tragico successo. mà già odo la tromba, il Rè viè fuora, à punto il mio bisogno par che fortuna i miei desir arride, l'infante esce con lui, ascolterò i lor detti
Rè. Dopò fiera tempesta di nembi e di procelle succede al fin la calma; cedono al fin le nevi alli gigli, alle rose e spesso della guerra è la vittoria herede tal le vicende sue natura alterna, sgomentati dinanzi al repentino assalto delle nemiche squadre non fà fù chi non temesse della sua propria vità