Difference between revisions of "Page:EBC 1615 06 02 1579.pdf/2"

From GATE
(→‎Not proofread: Created page with "Category:EBC_Not proofread Category:EBC_Letters Category:EBC_Pages <!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES! --> 2 jun.1615. Be...")
 
m (→‎top: added Template:TurnPage, replaced: <references/> → <references/> {{TurnPage}})
 
(One intermediate revision by one other user not shown)
Page statusPage status
-
Not proofread
+
Proofread
Page body (to be transcluded):Page body (to be transcluded):
Line 1: Line 1:
[[Category:EBC_Not proofread]]
+
[[Category:EBC_Proofread]]
 
[[Category:EBC_Letters]]
 
[[Category:EBC_Letters]]
 
[[Category:EBC_Pages]]
 
[[Category:EBC_Pages]]
<!-- PLEASE START TRANSCRIPTION UNDER THIS LINE. DO NOT EDIT PREVIOUS LINES!  -->
+
(........ E truovo in una sua lettera di quando era già Cardinale e vecchio, che mandando ad alcuni suoi nipoti in dono una muta di poeti latini in premio e in ajuto de'loro studj d'umanità, v'aggiunge per ragione del non esser fra essi le comedie di Terenzio, tuttochè quella sia la più gentile e colta lingua dell'antichità,) "perchè à giovani [dice] la natura e l'età rendono assai dilettevole il leggere detti e fatti d'amore: e ne avvien sovente, che queggli, ch'erano amori altrui, divengano proprj, concependoli dentro al cuore col troppo affissarlisi nella mente. Inteneriscono senza avvedersene quelle lor tenerezze, e affezionano que'loro affetti. Così il finto amore d'un libro dispon l'animo del suo lettore a riceverne alcun vero: gli manca ad accendersi altro che l'appressarglisi d'una scintilla."
2 jun.1615. Bell.� son fr�re et � des neveux(cont�n.)
 
 
 
^^79-^^80
 
 
 
[Goldic,ch.12,p.94. From Mss.Archiv.Vescov.Montispolit.j
 
 
 
/ ( ........ E truovo in una sua lettera di quando era gi� Cardina le e vecchio, che mandando ad alcuni suoi nipoti in dono una muta di poeti latini in premio e in ajuto de'loro studj d'umanit�, v'ag giunge per ragione del non esser fra essi le comedie di Terenzio,
 
^^tuttoch� quella sia la pi� gentile e colta lingua dell'antichit�,) "perch� � giovani [dice] la natura e l'et� rendono assai dilettevo le il leggere detti e fatti d'amore: e ne avvien sovente, che queggli,eh'erano amori altrui, divengano proprj, concependoli dentro al cuore col troppo affissarlisi nella mente. Inteneriscono senza
 
.^avvedersene quelle lor tenerezze, e affezionano que'loro affetti. Cos� il finto amore d'un libro dispon l'animo del suo lettore a ri ceverne alcun vero: n� gli manca ad accendersi altro che l'appressarglisi d'una scintilla."
 
 
 
Bartoli lib.I cap.^^%III.(p.17)
 
Footer (noinclude):Footer (noinclude):
Line 1: Line 1:
<references/>
+
<references/> {{TurnPage}}

Latest revision as of 14:15, 6 May 2020

This page has been proofread

(........ E truovo in una sua lettera di quando era già Cardinale e vecchio, che mandando ad alcuni suoi nipoti in dono una muta di poeti latini in premio e in ajuto de'loro studj d'umanità, v'aggiunge per ragione del non esser fra essi le comedie di Terenzio, tuttochè quella sia la più gentile e colta lingua dell'antichità,) "perchè à giovani [dice] la natura e l'età rendono assai dilettevole il leggere detti e fatti d'amore: e ne avvien sovente, che queggli, ch'erano amori altrui, divengano proprj, concependoli dentro al cuore col troppo affissarlisi nella mente. Inteneriscono senza avvedersene quelle lor tenerezze, e affezionano que'loro affetti. Così il finto amore d'un libro dispon l'animo del suo lettore a riceverne alcun vero: nè gli manca ad accendersi altro che l'appressarglisi d'una scintilla."