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Rome,25 septembre 1610. Bellarmin � Antoine Cervini.
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Molto Ill.re Sig.or cugino. Il trattato che V.S. mi ha inviato, è notissimo al mondo, perchè fu stampato già dal 1562 in Colonia da un matematico per nome Joannes Vaisnierus Hannonius, il quale allora haveva anni cinquantatre di età, et havea letto la matematica in Italia al tempo di Papa Paulo terzo, si che bisogna che è vero questo autore l'habbia rubbato al Sig.or Ricciardo, o che il Sig.or Alessandro l'habbia fatto riscrivere, quando questo autore lo fece, et di piu dipigne in stampa questo autore tanto bene l'istrumenti, che non è difficile ad imitarli.<lb/>
 
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Il P. Glavio dice, che de natura magnetis molti scrivano assai meglio; et che il moto perpetuo e al tutto impossibile, et che non occorre affaticarsi per fare l'instrumenti, et in vero se la cosa fusse riuscibile, ne il G.Duca haveria transcurato quell'instrumento datogli da Monsig.or nostro, et non saria mancato chi ne havesse fatti de gl'altri secondo le regule di questo autore. Onde mi è parso rimandarlo a V.S. come con questa lo rimando. Con ohe mi offero pronto a servirla, et presto gli mandarò la reliquia del B. Luigi con qualche altra cosa. Di Roma li 25 di Settembre 1610.<lb/>
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Il Card. Bellarmino.
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Sig.or Antonio Cervini. Mont
 
 
Sig�^ Antonio Cervini. Mont
 
 
 
Mss. Cervini 54 fol.9. Origin. autogr.
 

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Molto Ill.re Sig.or cugino. Il trattato che V.S. mi ha inviato, è notissimo al mondo, perchè fu stampato già dal 1562 in Colonia da un matematico per nome Joannes Vaisnierus Hannonius, il quale allora haveva anni cinquantatre di età, et havea letto la matematica in Italia al tempo di Papa Paulo terzo, si che bisogna che è vero questo autore l'habbia rubbato al Sig.or Ricciardo, o che il Sig.or Alessandro l'habbia fatto riscrivere, quando questo autore lo fece, et di piu dipigne in stampa questo autore tanto bene l'istrumenti, che non è difficile ad imitarli.
Il P. Glavio dice, che de natura magnetis molti scrivano assai meglio; et che il moto perpetuo e al tutto impossibile, et che non occorre affaticarsi per fare l'instrumenti, et in vero se la cosa fusse riuscibile, ne il G.Duca haveria transcurato quell'instrumento datogli da Monsig.or nostro, et non saria mancato chi ne havesse fatti de gl'altri secondo le regule di questo autore. Onde mi è parso rimandarlo a V.S. come con questa lo rimando. Con ohe mi offero pronto a servirla, et presto gli mandarò la reliquia del B. Luigi con qualche altra cosa. Di Roma li 25 di Settembre 1610.
Di V.S. m.to ill.re
Cugino aff.mo per servirla
Il Card. Bellarmino.
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Sig.or Antonio Cervini. Mont