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in un Atlante. Ma se ben si considerano le sue parole, ogni dubbio dovrebbe essere dissipato. Narra dunque egli che, nella seconda metà del 1595, mentre si trovava a Nanchang 南昌 , capoluogo del Kiangsi, volle offrire a Cchienciae 乾齋 , Principe di Kienan 建安 [1] "due libri ligati con tavole al nostro modo", cioè legati con cartone, o forse groprio con tavolette di legno all'europea " con carta di giappone che è molto dura e bella". Uno di essi era un Atlante e l'altro era il manoscritto del suo primo libro cinese sull'Amicizia "in nostra lettera e in sua", dunque in cinese e più probabilmente in fonetizzazione cinese dall'italiano. Benchè li chiami "libri", pure il secondo di essi non era che manoscritto, poichè egli aggiunge che " di poi fu stampato solo in lettera cinese". Anche il primo doveva partecipare probabilmente del libro e del manoscritto. In ogni modo in esso "stava la Descritione di tutto il Mondo Universale con altre tavole di Europa, Asia, Affrica, America e Megaglianica, et insieme la figura de' nove cieli con i quattro elementi et altre cose di matematica, mai viste in sua terra, e tutto con la dichiaratione in loro lettera" [2].

Si trattava dunque non di un Atlante completo, mappamondo e i cinque continenti, tutto in cinese, ma di un Atlante certamente in lingua europea, probabilmente alcune tavole dell'Ortelio o di altri cartografi, "dichiarato" in cinese, e ricoperto di carta giapponese. Ciò vuol dire che il Ricci dovette aggiungere sull'Atlante stampato la dichiarazione

  1. Cfr. sopra p. 17, n. 4.
  2. R., I, p. 265.