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dona alle persone più principali della Cina" [1]. E dal 20 ottobre del 1585 torna a scrivere: "L'anno passato mandai un mappamondo, che feci in lettera cina, che il Governatore mi fece stampare, benchè tiene alcuni errori, ma per loro è la più vera cosa che tenghino in questa materia" [2]. Un mese dopo, il 24 novembre, egli osserva che "il mappamondo già anda stampato per la Place::Cina" [3] Il Cabral, nella lettera dell'8 dicembre 1584 al Generale, aveva scritto che una delle cose che attirava di più i mandarini alla casa dei Padri, quando si recavano da Sciaochin per far visita a Uamppan, era "hum mapa mundi que ho Padre Mateus Riscio tirou por outro noso con a discricão das teras en letra china, que elles muito folgão de ver, ho qual logo ho Lansitao fez imprimir, e elle mesmo tem a impresa sen querer que outrem a tenha, e da um por grande presente a os mandarins que vão ha corte Pechino" [4].

Dinanzi al sempre crescente entusiasmo, sollevato dappertutto sal mappamondo ricciano [5], non sembra che l'Intendente di Sciochin abbia potuto conservare a lungo il monopolio della stampa che si era attribuito. Difatti egli stesso forse, o almeno qualcuno dei suoi amici, ne fece regalo ad un mandarino, chiamato Uamiüscia Wang yü-sha

  1. R., II, p. 51.
  2. R., II, p. 60.
  3. R., II, p. 72.
  4. ARSI, Jap. Sin., 9, f. 326b.
  5. Quando il Ricci il 26 agosto 1589 entrò in Shiuchow 韶州 nel Kwangtung, la sua fama di "cosmografo" che "sa dipingere il mondo intero" l'aveva preceduto nella città. R., II, p. 80.