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quello che loro si avevano persuaso, e i loro cosmographi hanno descritto e scritto, che la Cina almanco almanco conteneva di quattro parti del mondo le tre" [1].

Fino al 13 settembre 1584 non si parla di questo mappamondo, benchè nella lettera di Román, che porta questa data, dove il Ricci tocca espressamente questo argomento di geografia, egli non avrebbe mancato di parlarne, se il mappamondo cinese fosse già stato disegnato allora. Ma il 30 novembre di quello stesso anno, il Ricci annunzia che ne manda una copia Roma. Questo m'induce a pensare che fu proprio nell'ottobre 1584 che il mappamondo cinese dovette essere preparato dal Ricci, il quale però non si aspettava che "subito" fosse stampato dall'Intendente Uamppan. Nei primi giorni di novembre esso era certamente già stampato, poichè quando il P. Francesco Cabral, che fungeva da Superiore della missione in qualità di Rettore di Macao, si recò a Sciaochin verso il 2 novembre, l'Intendente, due giorni dopo del suo arrivo, volle offrire anche lui "dos mappas de los que imprimió el P. Ricio", come scriveva il P. Lorenzo Mexia da Macao il 22 dicembre 1584 [2], e come già aveva scritto lo stesso Cabral il 5 e l'8 dicembre di quello stesso anno [3].

  1. R., II, p. 92.
  2. ARSI, Jap. Sin., IX, f. 338a.
  3. Nella lettera del 5 dicembre al Valignano, il P. Cabral parla di "dos mapas" (R., II, p. 429) di cui gli avrebbe fatto regalo Uamppan, mentre in quella dell'8 dicembre al Generale Acquaviva, da me ritrovata, egli dice che tre o quattro ore dopo di aver visitato Uamppan, questi gli mandò per mezzo di un capitano "huma peça de seda bianca e seis abanos [ventagli] e 4 mapas e a o Padre Rogeiro outro". ARSI, Jap. Sin, 9, f. 325b.