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Ill.mo et R.mo Sig.r mio oss.mo
Mentre ch'io stavo con la penna in mano per pregare à V.S. Ill.ma le buone feste, et il buon'principio dell'anno nuovo, con infiniti altri appresso, mi è capitata la benignissima lettera di V.S. Ill.ma con la quale vengo ad esser'prevenuto in questo offitio à me prima dovuto per infiniti rispetti. La supplico di escusarmi, e massime potendosi in questo errore incolparne piu tosto il mio secretario, che la persona mia, poichè già molto prima da me era stato ordinato, che si scrivesse e complisse con V.S. Ill.ma alla quale ripregando per tutti i tempi ogni desiderata felicità, bacio humilissimamente le mani, et me gli raccommando in gratia.
Di Roma li 2. di Genaro 1620.
Di V.S. Ill.ma et R.ma
humilissimo, et obligatissimo servitore
il card.le Bellarmino