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Ill.re et m.to R.do Sig.re. Mi sono maravigliato, che quel libro che volgarmente si dice Giovanni Gersone, habbia titolo di S.to Bernardo, poichè San Bernardo fu piu antico di San Francisco, e non dimeno nel libro, chiamato Gio: Gersone, si citano le parole di San Francesco, come piu antico, come lei potrà vedere nel terzo libro del Gersone al cap. 50 nel fine. La verità è, che quel libro chiamato Gio. Gersone non fu scritto ne da S.to Bernardo, ne da Gio. Gersone, perche S.to Bernardo fu piu antico, e Gersone fu piu moderno dell'autore di quella bell'operetta de imitatione Christi, che volgarmente si chiama Gio. Gersone. Il nome vero dell'autore di quell'opera secondo molti è Thomaso de Kempis, secondo altri è Gio. di Gersen. E questa seconda opinione ha dato nome a quest'opera di Gio. Gersone, perche fu facile mutare Gio. di Gersen in Gio. Gersone, che fu un dottore di Parigi molto celebre. E che l'autore di quest'opera non sia Gio. Gersone, lo testifica il fratello di Gio. Gersone, che fu monache Celestino, et scrisse il catalogo dell' opere del suo fratello, e chiaramente afferma non esser opera de Imitatione Christi. Cosi anco quel libro de modo bene vivendi, ad sororem, non può esser di S.to Bernardo, se bene falsamente gli viene ascritto, perche quel libro è scritto ad una donna vergine, come V.S. leggerà nel cap.21, et San Bernardo non hebbe piu che una sorella, e quella maritata; e poi lo stile di questo libretto non ha che fare niente con lo stile di San Bernardo, e però questa operetta non è messa fra l'opere sicure di San Bernardo, ma fra le dubbie. Tuttavia questo libretto è bello et utile, e V.S. non farà se non bene a voltarlo in lingua Toscana. Con questo la saluto caramente e gli prego da Dio ogni bene.
Di Roma li 13.di Luglio 1619.
Di V.S. m.to R.da
Come fratello Il Card.le Bellarmino.
Sig.re Cesare Bracci Arcidiacono della Cattedrale di Montep.no.