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Ser.ma Sig.ra et padrona mia oss.ma
Le gratie et favori ch'io hò riceuto in ogni tempo da cotesta casa Ser.ma et da V.A. Ser.ma in particolare, mi rendra sicuro senz'altro de le gratie, et honori, che con tanta benignità mi ha esshibiti l'A.V. S.ma et il Ser.ma Gran'Duca, quando io havessi potuto transferirmi costi a servire l'A.V.S.ma alle quali confesso che se lo loro humaniss.e lettere mi trovavano fuori di Roma non saria stata gran'cosa ch'io mi fossi risoluto (non ostante la mia grave età, et li caldi vicini) di venire a fargli riverenza, et a rassegnarmegli di presenza, come io fatto più volte con lettere, per quel ser.re di particolare devotione, et osservanza ch'io gli vivo,et vivere sempre. Non resta per ciò ch'io non mi senta oblig.mo à V.A. Ser.ma della benigna voluntà che m'hà dimostrato, et ch'io non gli ne baci hum.te le mani. Supplico l'A.V. Ser.ma a conservarmi sempre la sua buona gratia, dandomene segno col favore di suoi comandam.ti, et col fargli hum.e riverenza gli prego da Dio ogni desiderata felicità. Di Roma, il di 2 di Giugno 1602.
Di V.A. Ser.ma
humiliss.o et devotiss.o servitore
il Card. Bellarmino.