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nostro rossore confessare, che abbiamo fatto quello, che non potevamo fare. E perchè V.S. fu l'autore di questa unione, e lei formò il decreto, se bene io lo sottoscrissi, mi farà grazia partcolarissima, a scrivermi, se lei pensa che si possa mantenere questa unione, e con che fondamento, e se almeno,lei creda, che Don Benedetto possa ritenere il canonicato sacerdotale con la porzione di S.to Salvatore, in virtù della dispensa, che già ottenne, quando ebbe il canonicato suddiaconale, atteso, che questo sacerdotale è gravato di pensione di trenta ducati, e non ha prebenda, ma il punto solo, perchè la prebenda di Don Emilio Carosio fu ottata dal Canonico Mirto. E a ciò V.S. possa meglio giudicare, metterò qui le parole del decreto dell'unione: "tum auctoritate nostra ordinaria, tum etiam vigore concilii Tridentini, et omni meliori modo, quo de jure possumus, et debemus, dictam cappellaniam S.ti Salvatoris majoris quae possidetur per eumdem Don Benedictum, accedente in hoc consensu tam dicti possedentis, quam etiam nostri Rev.Capituli Capuani, unimus, annectimus, et incorporamus dicto canonicatui sacerdotali dimisso per Emilium de Carolis; ita tamen quod post dicti D.Benedicti obitum, tam canonicatus sacerdotalis, quam etiam dieta Cappellania unita conferatur sacerdoti idoneo et perito,qui esse debeat poenitentiarius, cum potestate dicto D. Benedicto concessa optandi, et retinendi alias proebendas in futurum, dicto canonicatui sacerdotali de quo erit providendus, spectantes; cui optioni non intellagatur modo aliquo praejudicatum, neque derogatum,etc."
Insomma desidero da V.S. consiglio in questa cosa, la quale mi da non poco travaglio. Del resto noi stiamo bene, per grazia del Signor, e desideriamo il medesimo a V.S. con aggiunta di ogni
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