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Ill.mo e Rev.mo Sig.re mio e padrone oss.mo.
Alla lettera di V.S. Ill.ma del 28 di novembre non risposi per l'altro ordinario, perchè non avevo potuto avere compita informazione di quanto V.S. Ill.ma si era degnata comandarmi intorno alle decime che pretende la camera apostolica doversi pagare dall'ospitale dell'Annunziata di Capua. Ora io ho fatto pigliare minuta informazione dell'entrata et spese di detto ospitale, e similmente di quello che è passato fin qui intorno a questo negozio e ho appresso di me le scritture, a ciò bisognando si possa mandarne copie autentiche. Ma io fedelmente gli riferirò il tutto.
L'ospedale dell'Annunziata di Capua ha di entrata annua 3905 ducati in denari et 1060 tumuli di grano con aggiunta di un poco di orzo e legumi che ridotto ha denari secondo il prezzo mediocre farebbero 1100 ducati, e così tutta l'entrata passa di poco ducati cinque mila. L'esito o spesa passa sei mila scudi, secondo il conto minuto che io tengo, e V.S. Ill.ma lo può credere, se solo consideri che questo ospitale mantiene circa settecento persone, cioè trecento fra bambini da latte e balie, altre trecento vergini da sei anni in su, altre vinti quattro donne in abito monacale che governano il luogo, circa quaranta persone fra ammalati e ministri loro, circa venti altre persone fra sacerdoti e ministri, che del continuo officiano la chiesa con gli offici divini notturni e diurni e messe. Li mille scudi che si spendano di più dell'entrata si cavano parte da limosina spontanee, parte dalle cerche che si fanno ogni anno per tutta la diocesi. Onde, quando io vado a visitare il luogo, sempre li soprastanti si meravigliano come tanta gente si mantenga con si poca entrata.
Quanto poi alle cose passate io trovo che l'ultima decime furono pagate, ma per forza dei commissari con minaccie di interdire la chiesa e con proteste fatte da parte dell'ospedale, e d questo
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